Protocollo Eni, le segreterie nazionali commentano le valutazioni delle assemblee


Nel corso dei mesi di giugno e di luglio si è svolta la consultazione in tutti i siti ENI, esclusi quelli Saipem e Snam Rete Gas, per la validazione dell’accordo Eni “per lo sviluppo e la competitività e per un nuovo modello di relazioni industriali”. Ad oggi, dai verbali inviatici dai presidenti delle assemblee, dalle rsu o, unitariamente, dalle segreterie territoriali delle organizzazioni sindacali, risultano effettuate circa 60 assemblee, che hanno riguardato una platea di circa 15000 lavoratori. Il consenso positivo riscontrato all’accordo, superiore al 60%, conferma la scelta compiuta dalle segreterie nazionali congiuntamente alle delegazioni trattanti, sugli impegni, sia per il livello nazionale, sia per tutte le rsu dell’Eni, a partire dagli incontri sugli investimenti che si terranno a partire da settembre con il tavolo delle relazioni industriali e a quelli, altrettanto urgenti, che dovranno svolgersi per dar corso alla fase sperimentale sui dati relativi alle assenze per malattia. La partecipazione alle assemblee, pari a circa il 30% della platea coinvolta, pure se importante, ha mostrato un divario fra lo spessore dei temi riguardanti il futuro dell’azienda, almeno per quanto riguarda le attività industriali legate alla chimica e alla raffinazione, e l’entità numerica dei lavoratori partecipanti alla fase assembleare.

Vogliamo inoltre sottolineare alcuni aspetti legati alla lettura dei voti contrari che si sono registrati nelle assemblee, in particolare in alcuni siti. Ha pesato in alcune importanti realtà industriali, una condizione di sfiducia preconcetta determinata dalla poca affidabilità dimostrata in precedenza dall’Eni a mantenere gli impegni precedentemente assunti, che hanno determinato situazioni di incertezza produttiva e scarsa fiducia nel futuro, come nel caso, e solo a titolo di esempio, degli impianti industriali di Porto Marghera ma anche di Ferrara e Ragusa, per il timore dell’abbandono del sito al proprio destino. Le segreterie nazionali riconfermano invece il pieno impegno, anche attraverso tutte le iniziative che sarà opportuno concordare coi territori interessati, affinché l’Eni mantenga gli impegni e a quei territori sia garantito lo sviluppo industriale e la buona occupazione che è garantita dall’accordo stesso fino al 31 dicembre 2014.

In altri siti abbiamo riscontrato una organizzata distorsione interpretativa dell’accordo, che ne ha impedito la puntuale disamina, avanzando inesistenti incompatibilità al contratto nazionale come ad esempio la riduzione del ruolo delle rsu, che è invece considerato dalle segreterie nazionali, l’anello essenziale della contrattazione e della rappresentanza, trovando riscontro in ogni sottolineatura all’interno dell’accordo e riconfermando il pieno rispetto del dettato contrattuale. Ruolo che l’accordo assegna alle rsu, in analogia al contratto, anche sugli aspetti applicativi riguardanti gli investimenti di sito, il consolidamento industriale, le forme proprie dell’organizzazione del lavoro, nonché per la corretta applicazione della sperimentazione per l’anno in corso riguardante l’incidenza delle assenze per la determinazione del premio di partecipazione, nello spirito originale dell’intesa. Le organizzazioni sindacali, sollecitano le strutture che ancora non hanno effettuato le assemblee, o più semplicemente non hanno inviato i dati, a completare la consultazione nei prossimi giorni, considerandola effettivamente chiusa per il 26 luglio. Le organizzazioni sindacali sottolineano e apprezzano l’impegno dei delegati sindacali e dei lavoratori iscritti e non iscritti che hanno partecipato alla complicata fase di discussione che ha accompagnato tutta la fase assembleare.

LE SEGRETERIE NAZIONALI

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